In questo articolo si tratta del “bagaglio” necessario per iniziare la scuola primaria con la marcia giusta. Si affronta l’argomento dei prerequisiti. Con questo termine in genere si indica una serie di abilità specifiche che sono necessarie perché si possa strutturare una competenza più complessa (Tretti et al., 2002).
In particolare, i prerequisiti scolastici sono l’insieme di funzioni e abilità specifiche il cui ruolo primario è quello di favorire un corretto sviluppo degli apprendimenti (lettura, scrittura e calcolo). Queste abilità si sviluppano in tutto l’arco di vita che precede l’ingresso alla scuola primaria di primo grado e solitamente sono molto stimolate da attività che si svolgono nel corso della scuola dell’infanzia o da semplici routine quotidiane. Queste competenze si stabilizzano e consolidano anche dopo l’ingresso nella scuola di primo grado.
Talvolta è possibile che alcuni soggetti, all’ingreso della scuola primaria di primo grado, presentino carenza o totale mancanza di alcune competenze basilari per l’apprendimento. Questo fenomeno potrebbe essere dovuto a un’insufficiente esposizione del bambino ad adeguati stimoli oppure potrebbe essere l’esplicitazione di un indice predittivo di rischio per lo sviluppo di difficoltà nell’apprendimento.
Quali sono i prerequisiti scolastici?
Prerequisiti della letto-scrittura:
consapevolezza meta-fonologica: si intende la capacità di analizzare e manipolare la struttura linguistica delle parole.
Riconoscimento di lettere: riguarda la consapevolezza della corrispondenza tra il grafema (lettera scritta) e il fonema (lettera pronunciata) al fine di permettere al bambino di trasformare le parole scritte in codice verbale orale;
Denominazione rapida automatizzata: si intende la capacità di nominare velocemente stimoli familiari;
Ampiezza lessicale e comprensione morfosintattica: riguarda il numero di parole che il bambino conosce e produce e la capacità di formulare una frase ben strutturata;
Memoria fonologica a breve termine: permette di mantenere e manipolare gli stimoli per il tempo necessario a svolgere un compito; influisce su tutte tre le componenti di base del processo di lettura: decodifica, comprensione e velocità di lettura;
Discriminazione uditiva: riguarda la capacità di percepire le differenze tra suoni diversi della propria lingua (pane – cane, sedia- setia);
Discriminazione visiva: si intende l’abilità di differenziare grafemi da altri simboli e riconoscere la diversità tra i singoli grafemi (b-d);
Coordinazione oculo-manuale: è la capacità che permette al bambino di utilizzare contemporaneamente la percezione visiva e l’azione manuale al fine di eseguire compiti di diversa complessità
Prerequisiti del calcolo:
dal punto di vista lessicale il bambino dovrebbe conoscere il nome dei numeri e la sequenza numerica e saper leggere i numeri in codice arabico entro il 10.
Per quanto riguarda i processi semantici il bambino dovrebbe saper stimare la numerosità entro il 10 distinguendo la quantità dalla grandezza degli oggetti, saper formulare ipotesi sull’incremento di numerosità, rappresentare le quantità entro il 10, comprendere quantitativamente il numero per incremento (n+1) e decremento (n-1) e saper riconoscere l’uguaglianza numerica.
Dal punto di vista sintattico il bambino dovrebbe saper differenziare e ordinare oggetti per dimensioni (più lungo, più corto, più alto ecc..) e avere familiarità con i termini che richiamano l’ordine (primo, secondo, ultimo).
Per quanto concerne i processi di conteggio il bambino dovrebbe conoscere la corrispondenza biunivoca, la sequenza progressiva e ordinata entro il 10, il lessico dei numeri fino al 10 e saper contare con il codice arabico.
Si possono valutare i prerequisiti? Come? Quando?
Nel periodo che precede l’ingresso alla scuola primaria è bene porre attenzione ad eventuali difficoltà che riguardano i prerequisiti sopraindicati. Spesso nel corso dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia vengono effettuati dei questionari osservativi da parte degli insegnanti al fine di poter rilevare, se presenti, delle criticità in questo ambito.
Esistono, inoltre, dei test di screening che possono essere somministrati nei primi due anni della scuola primaria, tale valutazione non prevede assolutamente l’esito di una diagnosi, ma solo l’identificazione, con un buon livello di attendibilità, di eventuali campanelli di allarme.
L’attività di screening ha diversi vantaggi, primo tra tutti è quello di identificare precocemente i segni critici e quindi pianificare l’eventuale potenziamento in maniera tempestiva. Tale attività può avere come risvolto quello di aiutare, in periodi molto fertili per l’attività mentale, un soggetto con eventuali difficoltà di apprendimento consentendo una maggior attività di compensazione e dall’altra parte, in caso di corretto sviluppo dell’apprendimento, evitare il verificarsi di falsi allarmi.
Quali attività può svolgere un bambino al fine di sviluppare naturalmente i prerequisiti?
La risposta sarà nei prossimi post della nostra pagina Facebook. Vi proporremo divertenti attività per i vostri piccoli. Rimanete connessi!